“Ammazzateci tutti” con la Polizia Penitenziaria

Posted in Crimini di mafia on novembre 8, 2011 by italiancrimes

Criticata la protesta di alcuni detenuti che accusavano la direzione dell’istituto e gli agenti

 Carcere, situazione intollerabile “Ammazzateci tutti” sulle «difficili» condizioni della Polizia Penitenziaria

 di GIANLUCA PRESTIA

In 10 anni la situazione all’interno del carcere di Vibo Valentia è andata progressivamente peggiorando. Motivo? Da un lato è aumentato il numero dei detenuti, dall’altro  diminuisce quello degli agenti di Polizia  Penitenziaria in servizio. A renderlo noto la sezione provinciale dell’associazione “Ammazzateci Tutti” che con dati alla mano fotografa nitidamente lo stato dell’arte. Dalla fine del 2001, infatti, le persone carcerate presenti erano 321 e il personale raggiungeva quota 250, tanto da risultare in esubero di 48 unità. A distanza di 10 anni, il numero dei primi è aumentato arrivando a oltre 400, mentre quello delle guardie risulta essere di sole 177 unità. A questo bisogna aggiungere il personale impiegato per mansioni all’esterno, di cui almeno 30 unità impiegate per le traduzioni e i piantonamenti, peraltro con il rischio concreto di rimanere a piedi a causa della carenza di carburante. Conti in tasca, rimangono effettivamente 120 unità dalle quali ancora si devono necessariamente sottrarre tutti gli agenti che devono beneficiare di permessi per malattia o altro. Questa, dunque, la situazione che il movimento fa dell’istituto di località “Castelluccio” dove nei giorni scorsi si è verificata uno sciopero, poi rientrato il giorno successivo, da parte di alcuni detenuti che denunciavano presunte «angherie», la presenza «regime di dittatura» associata ad un «trattamento da sudditi» e accusavano la direzione dell’istituto e le guardie penitenziarie. E lo facevano attraverso una serie lettere inviate al Ministero di Grazie e Giustizia, ai Garanti per i Diritti dei Detenuti di Sicilia, Lazio e Calabria, all’associazione “Antigone” e alla radicale, Rita Bernardini e anche al nostro giornale. Su questo episodio “Ammazzateci tutti” interviene con durezza a difesa dei vertici e del corpo di polizia affermando che termini quali “angherie” , “regime di dittatura” e trattamento da “sudditi” «ledono profondamente l’immagine di un corpo di polizia costretto ad operare in condizioni inimmaginabili, stremato da continue aggressioni e intimidazioni. E noi – aggiunge Lia Staropoli, referente provinciale del movimento antimafia – sappiamo bene che delle ‘ndrine non fanno parte solo i boss e affiliati in cella, ma soprattutto i parenti e i “compari” che sono fuori dalle carceri. Criminali spietati che nelle proprie roccaforti esercitano facilmente la propria forza intimidatrice. In carcere la ‘ndrangheta continua a reclutare nuovi criminali, continua ad ampliarsi, esiste persino un rituale specifico: La cosiddetta “affiliazione semplice”, che avviene proprio all’interno delle celle. E per questo molto spesso ulteriori restrizioni si rendono necessarie, se si vuole almeno tentare di arginare questo fenomeno criminale, tenendo presente che i boss e gli affiliati delle peggiori organizzazioni criminali non cessano di esserlo una volta varcate le soglie delle galere, ma anzi acquisiscono maggiore prestigio all’interno del clan, mentre all’esterno delle carceri la mentalità mafiosa tenta di delegittimare le Forze dell’Ordine, alimentando un’ avversione nei confronti delle divise che in alcuni centri abitati persiste ancora oggi». Ed in queste aree, sostiene ancora la Staropoli, le aggressioni e gli atti intimidatori a carabinieri e poliziotti sono molto frequenti, nelle carceri sono all’ordine del giorno ovunque. Solo poco tempo addietro l’ultima «brutale» aggressione all’interno del carcere di Vibo Valentia ai danni di un agente è finito in ospedale, mentre risale ad appena qualche giorno fa la «“prodezza” di quattro minori che a Soriano Calabro hanno scagliato un masso sull’auto dei militari dell’Arma, fortunatamente sono rimasti illesi. Nella nostra sventurata provincia è divenuta ormai una macabra consuetudine usare le divise come un bersaglio. E pesano come macigni anche le parole che vengono scagliate contro il Corpo di Polizia Penitenziaria e la Direzione del Nuovo Complesso Penitenziario di Vibo Valentia».
Il discorso della rappresentante del movimento abbraccia anche le problematiche riferite ai turni e dei tagli che costringono il personale a compiere «veri e propri miracoli e, nonostante questo, ad operare con valore e con professionalità dando persino inizio a numerose operazioni di polizia. Spetta infatti alla Polizia Penitenziaria il compito di individuare e decodificare i sistemi e gli espedienti che adoperano i mafiosi per comunicare con l’esterno». Un quadro sicuramente preoccupante e sconfortante al quale, chiosa la Staropoli, si va ad aggiungere «la totale indifferenza dell’opinione pubblica nei confronti di questo Corpo di Polizia».
(Quotidiano della Calabria 08/11/2011)

La Polizia Penitenziaria presenta il libro antimafia – La “santa” setta-

Posted in Libri & manuali on settembre 18, 2011 by italiancrimes

Nella foto Luca Bontempo e Lia Staropoli

 

Nel corso dell’iniziativa della Polizia Penitenziaria di Verona dal 9 all’ 11 Settembre ha trovato spazio la presentazione del libro- La “santa” setta –  edito da Laruffa, un libro che descrive i metodi di indottrinamento della ‘ndrangheta, ma anche i continui successi delle Forze dell’ Ordine per arginare il fenomeno mafioso. Non a caso la prima presentazione del libro viene organizzata proprio nell’ Autitorium della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato di Vibo Valentia dal sindacato di Polizia Sap e dall’associazione internazinale di Polizia IPA. A Verona invece Lia Staropoli, autore del libro e Componente dell’esecutivo Nazionale del movimento Antimafia “Ammazzateci tutti” è stata ospite del Gruppo Avis della Polizia Penitenziaria in una tre giorni densa di eventi tra solidarietà e legalità. l’Ispettore Enzo De Cieri, capo gruppo dell’ Avis Polizia Penitenziaria, portando i saluti della Polizia Penitenziaria di Verona al convegno, spiega la necessità di conoscere questa organizzazione criminale in una zona interessata dal fenomeno mafioso anche se le organizzazioni criminali riescono spesso a passare inosservate. La moderatrice del dibattito, nonchè responsabile dell’organizzazione dell’evento, Maria Fiore Adami,  sottolinea la giovane età dell’autore ,  Lia Staropoli, che consegue la laurea in giurisprudenza proprio con una tesi sulla ‘ndrangheta. L’autrice individua proprio le attività all’interno del movimento antimafia calabrese fondato da Aldo Pecora, come il principale percorso di formazione, convegni ed eventi che analizzano il fenomeno mafioso che oltre ad informare contribuiscono a formare. Un’ esperienza che diviene determinante nello studio della ‘ndrangheta. Dopo aver descritto brevemente i sistemi di indottrinamento della ‘ndrangheta, Lia Staropoli si sofferma sul capitolo dedicato alle Forze dell’Ordine e in particolare sui successi ottenuti dal Corpo di Polizia Penitenziaria nelle operazioni contro la ‘ndrangheta e, come segno di vicinanza e di riconoscimento al valore della Polizia Penitenziaria, dona la bandiera del Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti” all’ospite d’onore dell’ evento il dr. Luca Bontempo Comandante del NIC, Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria,  che ha condotto diverse indagini riguardanti la ‘ndrangheta, come l’operazione “All inside” e l’operazione “Cleaning”.  Dopo aver ricevuto dai ragazzi di “Ammazzateci Tutti”  la bandiera del movimento antimafia, Bontempo descrive come opera il N.I.C. e la necessità di condurre determinate indagini proprio dall’interno delle carceri decodificando i sistemi di comunicazione adoperati dai mafiosi per impartire ordini all’esterno. Il Nucleo Investigativo Centrale è impegnato in centinaia di indagini e il 60% riguardano proprio ‘ndrangheta e camorra. Nel dibattito interivene anche Sandro Chiaravalloti, Segretario Regionale del Sindacato di Polizia SIAP della regione Emilia Romagna che definisce le iniziative antimafia al nord Italia una conquista recente, solo dopo le grandi operazioni antimafia che hanno dimostrato la presenza delle organizzazioni criminali nelle regioni del nord le iniziative vengono supportate, conclude congratulandosi con Lia Staropoli, perchè da Calabrese e da Poliziotto conosce molto bene la zona ad altissima densità mafiosa nella quale l’autrice vive e porta avanti le attività del movimento antimafia. Presente anche Massimo Brugnone, Componente dell’ Esecutivo Nazionale del Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti” che legge un passo del libro -La “santa” setta- in cui un collaboratore descrive l’ attività principale  del livello di santista, di infiltrazione nelle istituzioni, titolo conferitogli in una cerimonia di iniziazione nell’infermeria di un carcere. Al tavolo dei relatori anche Simone D’Ascola, Coordinatore Regionale del Veneto del Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti” che si sofferma a descrivere le numerose iniziative del movimento antimafia per tutto il territorio italiano.

Presentazione del libro -LA “SANTA” SETTA- alla Scuola di Polizia

Posted in Antisette, Crimini di mafia, Libri & manuali, Tecniche investigative on giugno 17, 2011 by italiancrimes
Dr Salvatore Barillaro Comandante della Scuola di Polizia Vibo Valentia, Dr Lia Staropoli Esecutivo Nazionale “Ammazzateci Tutti” e Autore del Libro- LA “SANTA” SETTA-

Presso l’ Auditorium della Scuola Allievi Agenti della polizia di Stato di Vibo Valentia, il SAP, Sindacato Autonomo di Polizia Vibo Valentia, e IPA, International Police Association Calabria, in collaborazione con il movimento antimafia “Ammazzateci Tutti” e l’ associazione antimafia “Libera Vibo” hanno presentato il libro LA “SANTA” SETTA -Il potere della ‘ndrangheta sugli affiliati e il consenso sociale sul territorio- della celebre casa editrice LARUFFA. L’autrice del libro è Lia Staropoli dell’esecutivo
nazionale del movimento antimafia “Ammazzateci Tutti”. Il primo a prendere la parola è stato proprio Giuseppe Gaccione – Segretario Provinciale SAP Vibo Valentia,e promotore dell’evento, che ha sottolineato l’esigenza della cultura e della memoria, in un territorio dove la maggiore alleata della ‘ndrangheta è proprio l’ignoranza delle regole e degli strumenti per arginarla, strumenti efficaci come la denuncia e il ricordo di coloro che hanno dato la propria vita per conquistare la giustizia. L’avvocato Giovanna Fronte, moderatrice del convegno, da anni impegnata nell’antimafia nelle aule dei tribunali e all’interno dell’associazione antimafia Libera di Vibo Valentia, evidenzia la professionalità e la preparazione della dottoressa Lia Staropoli, che fa partedel team all’interno del proprio studio legale: <<Ho conosciuto la dottoressa Staropoli il 23 Maggio di qualche hanno fa, durante una commemorazione dell’anniversario della Morte di Giovanni Falcone e degli uomini della sua scorta, da allora non è nata solo una sinergia tra associazioni
antimafia sul territorio, ma anche una solida amicizia. L’orientamento
dell’associazione antimafia Libera sul territorio, in linea con il nazionale,
prevede un fitto programma di eventi volti a promuovere la legalità proprio
attraverso gli strumenti efficaci della cultura>>. Interviene anche il
Questore di Vibo Valentia Giuseppe Cucchiara che porta i suoi saluti
rappresentando le Forze di Polizia sul territorio, esprimendo la sua stima per
l’autrice del libro: << E’ il terzo evento al quale prendo parte insieme
alla dottoressa Lia Staropoli, ho invitato la dottoressa  in occasione dei festeggiamenti dell’anniversario della fondazione della Polizia di Stato, ed immediatamente è nata un’intesa. Ho molta ammirazione per la rappresentante del movimento antimafia, e sono convinto che proprio dai più giovani all’interno delle scuolesi deve iniziare per cambiare la cultura mafiosa >>.  Tra i relatori anche Rodolfo Ruperti, Capo della Squadra Mobile di Catanzaro, che ha condotto diverse operazioni contro le cosche più potenti della ‘ndrangheta, pone l’attenzione sulla centralità dei legami di sangue all’interno delle ‘ndrine , fattore che trova molto spazio nel libro LA “SANTA” SETTA, accuratamente descritto nel primo capitolo. Rodolfo Ruperti dopo aver sottolineato l’esigenza di smitizzare l’onnipotenza della ‘ndrangheta continua rilevando che : – I figli dei boss mafiosi divengono inevitabilmente a loro volta ‘ndranghetisti, ma con le debolezze e le paure di tutti gli esseri umani. Nel corso delle intercettazioni telefoniche e ambientali si desume chiaramente che gli uomini della ‘ndrangheta hanno molta paura di essere denunciati-.Magistrale la trattazione che fa dei gruppi distruttivi Antony J. Pinizzotto – Criminal Profiler già Capo dell’ Unità Scienze Comportamentali dell’FBI  di Quantico, Washington, che descrive i parametri che gli investigatori devono applicare per riuscire ad individuare i gruppi distruttivi, un’esposizione seguita con molta attenzione da una platea composta quasi esclusivamente da rappresentanti delle Forze dell’ Ordine. E’ Fabio Iacono Manno – Responsabile International Police Association della Calabria, ad introdurre Antony Pinizzotto e a presentare l’associazione internazionale di Polizia IPA, associazione che si propone di avvicinare fra loro gli appartenenti alle diverse Forze di Polizia, elevandone nel contempo il livello culturale e professionale attraverso manifestazioni di vario genere. Severa l’ ammonizione per gli ‘ndranghetisti che strumentalizzano la religione da parte di Don Nino Vattiata referente dell’associazione antimafia Libera Vibo che ribadisce, da uomo di chiesa la gravità e l’attualità del fenomeno.  Concetto pienamente condiviso nell’intervento di Mons. Fiorillo che, nel portare i saluti in qualità di presidente di Libera Vibo Valentia, ricorda quanto è falsa e vuota la religiosità all’interno della ‘ndrangheta. Approfondisce il fattore determinante del “consenso sociale” Aldo Pecora Presidente del movimento antimafia “Ammazzateci Tutti”. Che ha curato la prefazione del libro di Lia Staropoli evidenziando come il modus operandi della ‘ndrangheta si adatta e si perfeziona anche per mezzo della complicità del consenso sociale: — Se gruppi di natura criminale che inneggiano alla mafia o ai mafiosi sono approdati persino su facebook è colpa di chi presta consenso per mezzo della propria adesione anche sul web – Il direttore della casa editrice Domenico Laruffa specifica
che, nella scelta di dare un’ impostazione autorevole alle pubblicazioni della
propria casa editrice corrisponde perfettamente il libro LA “SANTA” SETTA,
risultato della competenza e della preparazione dell’autrice. Conclude il convegno Lia Saropoli autore del libro e componente dell’ Esecutivo Nazionale del movimento antimafia “Ammazzateci Tutti”: <<Non mi dispiace affatto che la stragrande maggioranza dei presenti indossi una divisa anzi ne sono onorata.  Il titolo LA “SANTA” SETTA evoca sia il livello di SANTISTA che sancisce la doppia appartenenza a ‘ndrangheta e massoneria deviata, il livello di santa rappresenta il passaggio degli ‘NDRANGHETISTI  che da pastori e braccianti agricoli divengono professionisti, e si servono di professionisti. Ma il “SANTA” nel titolo si riferisce anche alla strumentalizzazione da parte della ‘ndrangheta verso tutto ciò che è
sacro, santuari, sacramenti, manifestazioni religiose e persino santi.
L’immagine in copertina è san Michele Arcangelo intrisa di sangue, che ricorda
alcuni rituali di ‘ndrangheta, ma si tratta anche del protettore della Polizia di Stato, ed evoca quindi anche le divise insanguinate cadute per mano mafiosa. Il termine “SETTA” nel titolo, indica proprio un modus operandi tipico dei gruppi distruttivi, che ingabbiano la coscienza degli adepti prima attraverso la promessa di potere e ricchezza e poi attraverso la minaccia e la paura. Leggendo gli articoli di studiosi come il dott. Pinizzotto si desume quanto siano simili i sistemi di controllo che usano i gruppi
distruttivi nei confronti dei propri adepti con quelli che utilizza la ‘ndrangheta con i propri affiliati. Come anche le cerimonie di iniziazione e di passaggio che
hanno la funzione efficace di aumentare l’adesione psicologica al gruppo da
parte del neofita .A chi ritiene superati i rituali di ‘ndrangheta ricordo le recenti operazioni di Polizia. L’ultima, l’operazione MINOTAURO che vede ancora una volta cerimonie e giuramenti di sangue nelle intercettazioni ambientali delle forze dell’ordine. Come le operazioni “Crimine” E “Crimine 2”>>. Tra i presenti in sala anche alcuni magistrati della Procura di Vibo Valentia, il Senatore Antonino Murmura, il direttore della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato Salvatore Barillaro, il Capo di Gabinetto Livio Petralia, il Capo della Squadra Mobile di Vibo Valentia Maurizio Lento, e il Comandante della Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Vibo Valentia. In prima fila il segretario regionale del Sindacato di Polizia Penitenziaria SAPPE Gaetano Bellucci e il segretario Provinciale Francesco Ciccone, Presente anche
il segretario provinciale del SAPAS Francesco Ventrice, al completo il direttivo dell’associazione di polizia IPA di tutte le province Calabresi. Grandi assenti i politici locali.

Da Sinistra Dr. Antony Pinizzotto Criminal Profiling gia Capo del Dipartimento Scienze Comportamentali FBI, Dr Fabio Iacono Manno IPA Calabria, Dr Lia Staropoli Esecutivo Nazionale “Ammazzateci Tutti” e Autore del Libro LA “SANTA” SETTA-, Dr Giuseppe Cucchiara Questore di Vibo Valentia.
Da sinistra Dr Rodolfo Ruperti Capo della Squadra Mobile di Catanzaro, Avv. Giovanna Fronte Referente “Libera” Vibo Valentia, Dr. Antony Pinizzotto Criminal Profiling gia Capo del Dipartimento Scienze Comportamentali FBI.
Aldo Pecora Presidente Movimento Antimafia “Ammazzateci tutti”.
– Foto Antonino Campisi-

Presentazione libro -LA “SANTA” SETTA-

Posted in Crimini di mafia on giugno 11, 2011 by italiancrimes
Il 14 Giugno alle ore 16:00 Presso l’ Auditorium Scuola Allievi Agenti della
polizia di Stato di Vibo ValentiaIl SAP Sindacato Autonomo di Polizia Vibo Valentia e IPA International Police
Association Calabria

In Collaborazione con:

Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti” e Associazione Antimafia “Libera
Vibo”

Presentano:

LA “SANTA” SETTA-Il potere della ‘ndrangheta sugli affiliati e il consenso
sociale sul territorio- Di Lia Staropoli, LARUFFA Editore.

Introduzione al Convegno:

Giuseppe Gaccione – Segretario Provinciale SAP Vibo Valentia

Saluti delle Autorità Militari, Civili e Religiose

Giuseppe Cucchiara – Questore di Vibo Valentia

Maria Luisa Latella – Prefetto di Vibo Valentia

Interventi:

Rodolfo Ruperti – Capo della Squadra Mobile Catanzaro

Aldo Pecora – Presidente del Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti”

Antony J. Pinizzotto – Criminal Profiler già Senior Scientist Unità Scienze
Comportamentali FBI  Quantico, Washington

Fabio Iacono Manno – Responsabile International Police Association IPA
Calabria

Lia Staropoli – Esecutivo Nazionale “Ammazzateci Tutti” Autore del libro – LA
“SANTA” SETTA-

Modera il dibattito:

Giovanna Fronte – Referente Associazione Antimafia “Libera Vibo Valentia”

MOVIMENTO ANTIMAFIA “AMMAZZATECI TUTTI”

Posted in Crimini di mafia on febbraio 6, 2011 by liastaropoli

Che cos’è “Ammazzateci tutti”?

Qualche informazione sul Movimento.

“Ammazzateci tutti” è il nome del movimento anti-‘ndrangheta sorto su iniziativa spontanea dei giovani a Locri (RC) negli ultimi mesi del 2005, ossia all’indomani dell’omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno.
Inizialmente composto da soli ragazzi (per lo più studenti liceali ed universitari), il Movimento nei mesi successivi alla sua nascita ha incontrato il sostegno fattivo anche degli adulti, e nello specifico dei familiari vittime di ‘ndrangheta.
Ben presto il Movimento, grazie alla rete e ad internet è riuscito ad unire ragazze e ragazzi da tutta Italia che, all’appello di “giovani contro tutte le mafie!” ha unito e continua ad unire in un unico grido ed in un grande movimento antimafie su scala nazionale la meglio gioventù italiana italiana nella lotta contro le mafie e per la legalità: dalla Sicilia, alla Campania, alla Lombardia, al Lazio, alla Puglia, al Veneto, i coordinamenti del Movimento si stanno costituendo oramai in tutto il Paese.

Attività ed iniziative più significative svolte sino ad oggi

La prima apparizione pubblica dell’embrione del Movimento è stata fatta a Locri il 19 ottobre del 2005. in occasione dei funerali dell’On. Francesco Fortugno, quando un primo nucleo di sette ragazzi espone insieme all’ideatore Aldo Pecora l’ormai famoso striscione di sfida alla mafia “E adesso ammazzateci tutti”. Seppur provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, i ragazzi partecipanti alle manifestazioni di ribellione furono ribattezzati dai media come “i ragazzi di Locri”.
Successivamente già alla grande manifestazione popolare del 4 novembre 2005 a Locri, a cui parteciparono oltre 15.000 persone, il neo-costituiuto Movimento spontaneo “Ammazzateci tutti” svolse un ruolo chiave nell’organizzazione dell’evento mettendo online il sito internet www.ammazzatecitutti.org, che in una sola settimana dalla messa in rete ha registrato più di 200.000 contatti.

Dal marzo 2006 il Movimento sta promuovendo un disegno di legge (giacente in Parlamento dal 1992).
Punto forte di questo disegno di legge, il cui articolato consta di tre semplici disposti, è il divieto di propaganda elettorale a chi sottoposto misure di sorveglianza speciale. Secondo la tesi proposta, infatti, è impensabile che in Italia il mafioso possa perdere elettorato attivo e passivo ma possa comunque condizionare gli esiti elettorali sponsorizzando candidati di sua fiducia. Il DdL impone, qualora accertato il compromesso stretto tra il mafioso ed il candidato eventualmente eletto, il decadimento immediato dalla carica elettiva di quest’ultimo.

Il 24 marzo 2006 il Movimento convoca un’Assemblea pubblica a Palazzo Nieddu del Rio, a Locri, dove invita tutti i candidati alle Elezioni Politiche a sottoscrivere un patto d’onore per l’appoggio al DdL in caso di elezione al Parlamento. Oltre 50 candidati sottoscrivono questo impegno.
Ad oggi, dopo la pubblica sponsorizzazione dei ragazzi del movimento, hanno sottoscritto questo disegno di legge oltre 150 deputati e 50 senatori di maggioranza e opposizione.

Il 2 giugno 2006 organizza un “presidio di legalità” con oltre 500 persone presso il ristorante “Al Valantain” in località Santa Trada di Villa San Giovanni, costretto a chiudere dopo innumerevoli attentati, tentativi di estorsione e minacce di morte, ed i cui titolari, la famiglia Mazza, sono costretti ad emigrare all’estero per tentare di rifarsi una vita.

Il 9 agosto del 2006 promuove ed organizza a Campo Calabro una manifestazione pubblica per il quindicesimo anniversario dall’assassinio del Sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Antonino Scopelliti.

Il giorno 11 novembre 2006 i ragazzi del Movimento sono tra i promotori ed i soci fondatori di una nuova organizzazione di associazioni, movimenti, espressioni del mondo delle cooperative, della Scuola, dell’Università, della Chiesa e dell’imprenditoria, la “Rete per la Calabria”, presentata ufficialmente in un Convegno tenutosi presso l’Auditorium Lamberti di Reggio Calabria il 5 gennaio 2007, con la partecipazione di diverse personalità calabresi tra i relatori.

“Mafie: consenso negato!”

il 17 febbraio 2006 Ammazzateci tutti ha convocato ed auto-organizzato a Reggio Calabria “Mafie: consenso negato”, portando in piazza oltre 5.000 ragazzi provenienti da tutto lo Stivale. La manifestazione, rifacendosi alle parole del giudice Paolo Borsellino (“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo”), ha visto la partecipazione di familiari di vittime di ‘ndrangheta e Cosa Nostra accanto alle mamme dei ragazzi vittime di “lupara bianca”. La giornata è stata investita dell’Alto patronato del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il 30 maggio 2007 Ammazzateci tutti, acquisita personalità giuridica, ha presentato formale richiesta di costituzione di parte civile nel processo contro i presunti mandanti ed esecutori del delitto Fortugno. Il movimento è l’unica organizzazione “non istituzionale” ad aver avanzato tale istanza, accanto alla Regione Calabria, alla Provincia di Reggio Calabria ed al Comune di Locri.

Il meeting nazionale “Legalitàlia”

Il 9, 10 ed 11 agosto 2007, in occasione del sedicesimo anniversario dall’assassinio del giudice Antonino Scopelliti, Ammazzateci tutti assieme alla Fondazione Antonino Scopelliti ha promosso ed organizzato a Reggio Calabria “Legalitàlia”, il primo meeting nazionale dei giovani antimafia, ospitando a Reggio Calabria una platea di quasi 300 giovani delegati di associazioni e movimenti giovanili italiani ed alcuni tra i massimi esperti italiani in materia di mafie tra giornalisti, magistrati ed operatori sociali.

La seconda edizione del meeting si è tenuta a Reggio Calabria nei giorni 8, 9 e 10 agosto 2008.

La terza edizione del meeting (Reggio Calabria, 9-10 agosto 2009) ha visto la partecipazione di importanti ospiti internazionali, quali il Console Generale degli Stati Uniti Patrick Truhn.

Altre importanti iniziative

Tra le molteplici iniziative promosse ed organizzate da Ammazzateci Tutti si segnalano quelle in memoria del giudice Giovanni Falcone, promosse ogni anno il 23 maggio in diverse regioni italiane e le “Giornate regionali della Legalità”, promosse su scala nazionale grazie ai coordinamenti regionali e provinciali del Movimento.

Ammazzateci tutti oggi

Attualmente il Movimento, oltre a sostenere con ogni mezzo possibile i testimoni di giustizia come Pino Masciari, sta promuovendo numerose azioni di carattere legislativo in materia di lotta e contrasto alla criminalità organizzata, quali ad esempio l’accelerazione dei processi di mafia, costantemente a rischio prescrizione.

Oggi Ammazzateci tutti è un movimento antimafia nazionale, con coordinamenti periferici in Calabria, Sicilia, Lazio, Lombardia, Veneto e Puglia.

Il coordinamento nazionale del movimento è guidato da Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato Antonino Scopelliti.

Nel 2007 ha aderito al movimento anche Sonia Alfano, figlia del giornalista Beppe Alfano, ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto l’8 gennaio 1993. Sonia Alfano è stata coordinatrice regionale di Ammazzateci tutti in Sicilia e membro del coordinamento nazionale del Movimento fino al marzo 2009, quando rimette il mandato dopo aver optato per la carriera politica.

Presidente e Portavoce nazionale del movimento è Aldo Pecora, già autore dello slogan “E adesso ammazzateci tutti”.

Strumenti e mezzi

L’impegno maggiore dei ragazzi è mero volontariato sociale, e si concretizza in assemblee, conferenze e confronti nelle scuole di tutta Italia.
Sin dai primi mesi del 2006, infatti, i rappresentanti del Movimento sono stati protagonisti di centinaia di assemblee ed incontri in diverse località d’Italia, specialmente nelle Istituzioni scolastiche, per promuovere e sensibilizzare i giovani rispetto la cultura della legalità e l’antimafia sociale.
Agli incontri, assieme ai rappresentanti del Movimento hanno preso parte numerose personalità del mondo della cultura, della magistratura, dell’imprenditoria, del giornalismo e del panorama politico nazionale.
I ragazzi e le ragazze del Movimento sono stati altresì ospiti di diverse trasmissioni televisive e radiofoniche della Rai e delle reti televisive e radiofoniche private sia nazionali che regionali, dove sono stati individuati come interlocutori credibili di una nuova Calabria che vuole cambiare e sta già cambiando.

Organo principale di informazione tra gli attivisti è il forum telematico del sito internet, che ad oggi conta più di 8.000 iscritti.
Il sito internet, vittima di un grave attacco informatico nel settembre del 2006, conta oggi tra i 45.000 ed i 60.000 contatti al giorno.

“Ammazzateci tutti” in numeri

(dati aggiornati al 7 luglio 2009)

– 237 sono le città di tutta Italia dove i ragazzi del Movimento sono stati invitati.
– 1.966 sono le ore spese in assemblee scolastiche, universitarie, incontri e dibattiti pubblici;
– 10.131 sono i Megabyte di spazio occupati dai contenuti sul server del sito internet;
– 13.279 sono le lettere e le e-mail con attestati di stima da tutta Italia;
– 5.000 sono le t-shirt realizzate ed impegnate nell’auto-finanziamento del Movimento;
– 8.028 sono gli iscritti al forum telematico del sito internet;
– 8.240 sono i fan di “Ammazzateci Tutti” su Facebook;
– 51.843 sono i Megabyte di traffico generati mediamente ogni mese dal sito internet;
– 33.168 sono i ragazzi di tutt’Italia che hanno comunicato i propri recapiti ai referenti del Movimento, mettendosi a disposizione per la costituzione dei coordinamenti territoriali;
– 84.433 sono le persone iscritte alle newsletter del sito internet;
– 50.000 in media sono i contatti unici giornalieri registrati dal sito internet.

Riconoscimenti

Ammazzateci Tutti ha ricevuto sin dalla sua nascita decine di riconoscimenti da parte di associazioni, movimenti ed enti di tutta Italia.
Da segnalare tra i tanti riconoscimenti attribuiti:
– Premio Internazionale “Joe Petrosino 2007”, assegnato nell’aprile 2007 ai ragazzi del Movimento dall’omonima associazione italo-americana con medaglia d’argento congiuntamente al vescovo di Locri Mons. Giancarlo Maria Bregantini, al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Nicola Mancino ed al Capo della squadra mobile Polizia di New York Antony Izzo.
– Premio nazionale “Paolo Borsellino 2009”, la cui cerimonia diconsegna è prevista il 7 ottobre 2009.

www.ammazzatecitutti.org/il-movimento.php

Organismi dirigenti
www.ammazzatecitutti.org/organismi-dirigenti.php

Presidente

Aldo Pecora
 

aldo.pecora@ammazzatecitutti.org

Esecutivo nazionale

Rosanna Scopelliti (coordinatrice)
Formazione ed assistenza familiari e vittime
 

r.scopelliti@ammazzatecitutti.org

Massimo Brugnone
Organizzazione
 

m.brugnone@ammazzatecitutti.org

Lia Staropoli
Studi criminologici e Sicurezza

l.staropoli@ammazzatecitutti.org



Per aderire gratuitamente ad “Ammazzateci tutti” basta compilare la richiesta di preadesione che troverete kliccando qui: www.ammazzatecitutti.org/aderisci.php

Il nostro sito web internazionale KILL US ALL : www.killusall.org/

Memoria e impegno contro culture razziste e mafie

Posted in Crimini di mafia on gennaio 20, 2011 by italiancrimes

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L’incontro è riservato agli studenti delle scuole sup. di R. E. che hanno aderito, con un sistematico impegno educativo/didattico, al progetto “Percorsi di Cittadinanza & Legalità”, promosso da Consorzio Coop.vo “Oscar Romero” di R. E.

Per info: cell 338 3873640 / e-mail: rframmartino@confianzamail.it, Dr.ssa Rosa Frammartino, resp. sc. del progetto e delle iniziative connesse

A Vibo Valentia si chiude per ‘ndrangheta

Posted in Crimini di mafia on gennaio 10, 2011 by liastaropoli

DALLA GAZZETTA DEL SUD

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La ‘ndrangheta che si infiltra nell’Arma

Posted in Crimini di mafia on dicembre 20, 2010 by italiancrimes

 

Operazione “Il Crimine”, Operazione “All Inside2”, tanto per citarne qualcuna, interventi realizzati con tanti anni di indagini, appostamenti, intercettazioni, e finalmente gli arresti, grande gratificazione da parte dei militari dell’Arma, per aver decapitato le più pericolose cosche della ‘ndrangheta, ma anche l’immensa delusione di ascoltare in quelle stesse intercettazioni le voci dei propri colleghi. Indagati per concorso esterno in associazione mafiosa spesso provano vergogna per quello che hanno commesso, e talvolta lo sussurrano con la voce rotta dal pianto, mentre vengono arrestati dai propri colleghi, e vedendosi le manette strette ai polsi forse realizzano davvero di aver tradito tutto quello che avevano promesso di difendere durante quel “giuramento”. Ma soprattutto hanno cospirato con gli assassini dei propri colleghi morti calpestando quelle divise insanguinate per mano mafiosa.

Come riesce la mafia ad instaurare uno sporadico ma pericoloso sodalizio criminale con qualcuno che indossa una divisa? Minacce , ricatti, corruzione, o forse un rapporto che a volte preesiste all’arruolamento, visti i luoghi di provenienza di questi militari. Non si esclude il fatto che la ‘ndrangheta possa aver esercitato la propria forza intimidatrice nei confronti di queste persone, incentivandone “la collaborazione” con qualche presente , ciò che accomuna gli uomini in divisa coinvolti infatti, è il luogo d’origine ad altissima densità mafiosa. Ma soprattutto, abbiamo a che fare con la ‘ndrangheta, l’organizzazione criminale più scaltra al mondo che ha compreso da decenni che si fa prima ad “uccidere professionalmente” i propri rivali utilizzando la “delegittimazione”, infinitamente più devastante del tritolo. Non mi sento di escludere che qualcuno di questi carabinieri possa anche essere stato incastrato. Pensate che nelle gerarchie della ‘ndrangheta è stato creato il livello di “santa”, e tra le altre “competenze” al santista può anche essere assegnato il compito di collaborare con la giustizia per sviare su indagini importanti consegnando alla magistratura anche affiliati di grado inferiore, che fanno parte della ‘ndrangheta la c.d. “minore”, per acquistare credibilità agli occhi degli investigatori.

L’ Arma ancora una volta mostra un costante impegno nell’individuare e allontanare con severi provvedimenti disciplinari i militari sospetti. A tutti i cittadini che ostentano diffidenza in questo particolare periodo intendo ricordare che l’ARMA ha sempre pagato il prezzo più alto in vite umane contro la mafia. E pochissimi individui senza scrupoli che appartengono esclusivamente alla ‘ndrangheta e non alle forze dell’ordine, non mettono di certo in discussione l’operato degli uomini e delle donne che indossano una divisa da sempre in prima linea contro ogni forma di criminalità.

Lia Staropoli

‘ndrangheta, morti ammazzati e la signora contro gli eventi antimafia

Posted in Crimini di mafia on agosto 14, 2010 by italiancrimes

di Lia Staropoli e Rosaria Altilia *

Ogni anno nell’anniversario della morte del Giudice Antonino Scopelliti, assassinato da cosa nostra e ‘ndrangheta a Campo Calabro il 9 Agosto del 1991, il movimento antimafia “Ammazzateci Tutti” insieme alla Fondazione “Antonino Scopelliti” ricordano la vita e la morte di un magistrato ucciso solo perché incorruttibile e giusto, ma soprattutto per troppo tempo dimenticato dai calabresi e dagli italiani. Lunga la lista degli ospiti nazionali ed internazionali che si sono susseguiti nel corso degli anni e che dal palco di “Legalitalia d’ Estate” in Piazza Duomo hanno catturato l’attenzione di cittadini e mass media. Magistrati, appartenenti alle forze dell’ordine,vittime di mafia e giornalisti che non si sono mai arresi a minacce attentati e lutti, ma che hanno trovato la forza di continuare a contrastare ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra.
Testimonianze e lezioni preziosissime per una regione ad altissima densità mafiosa. Tantissime le persone che ringraziano gli organizzatori ogni giorno, per aver spezzato il silenzio originato dall’omertà e dalla paura che ha consentito alla ‘ndrangheta di crescere e di ampliarsi indisturbata.
Tra questi il Presidente della Repubblica, che riconosce la fondamentale importanza degli eventi organizzati da “Ammazzateci Tutti” e dalla Fondazione “Antonino Scopelliti” conferendo l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, il Presidente del Consiglio, il Presidente della Camera dei Deputati e del Senato, ma anche le istituzioni locali e tanta, tantissima gente comune e onesta che commossa viene da ogni parte della Calabria e dell’ Italia per ringraziarci e per sostenere Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato assassinato che dopo 19 anni non ha ancora ricevuto giustizia.
Un delitto rimasto impunito, un magistrato per troppo tempo dimenticato, che ha perso la vita per servire con onestà e rettitudine la giustizia. Perché talvolta quando c’è di mezzo la mafia, fare il proprio dovere può divenire anche una condanna a morte, se si rimane da soli.
Tuttavia nel corso dell’iniziativa antimafia, diveniamo nostro malgrado testimoni di una condotta agghiacciante, ad alcuni di noi organizzatori capita di ascoltare i commenti di due signore che passano, una chiede all’altra cosa si stesse organizzando in Piazza Duomo, e l’altra risponde seccata ad alta voce: “Le solite cazzate antimafia che organizzano ogni anno, ma perché non vanno a lavorare anziché dare fastidio alla gente che lavora”.
Queste affermazioni si interpretano da sole, ciò nonostante vogliamo cercare di capire che genere di fastidio possono creare degli eventi in memoria di un magistrato di Reggio Calabria proprio nella città in cui è stato ucciso dalla ‘ndrangheta.
E soprattutto a chi. Iniziamo precisando alla signora infastidita dai nostri costanti eventi antimafia, che per organizzare le stesse iniziative molti di noi sottraggono parecchio tempo al proprio lavoro e al proprio studio , inoltre chiediamo alla “gentile signora” di spiegarci in che modo le iniziative antimafia intralcerebbero “la gente che lavora”, anche perché noi siamo fermamente convinti che esortare i lavoratori onesti vittime di estorsioni a denunciare, prestare loro assistenza legale e psicologica completamente gratuita possa essere di aiuto, in una area geografica in cui un’altissima percentuale di imprenditori ed esercenti è costretta a pagare “la protezione”, “il pizzo” oppure “un contributo per l’assistenza ai carcerati” per mafia, senza contare tutte quelle famiglie di persone che lavorano onestamente strette nella morsa dell’usura, senza respiro e senza via d’uscita se non con una denuncia e con un supporto.
Vorremmo inoltre sapere dalla signora se le strade insanguinate dai morti ammazzati nella sua città dalla ‘ndrangheta le abbiano mai originato una qualche forma di fastidio, e se è mai stata in qualche modo disturbata dalle notizie di tante madri che hanno perso figli e di figli che hanno perso padri onesti e giusti a causa della mafia e di una mentalità deviata che ancora oggi l’alimenta e la supporta.
Ma soprattutto la signora deve spiegarci perché davanti alla parola antimafia aggiunge il termine “cazzate”.
Ci riesce difficile comprendere come mai la signora ritiene superfluo, superficiale ma soprattutto in un certo senso dannoso per “la gente che lavora”, ricordare il Giudice Antonino Scopelliti, che usando le parole della stessa figlia del magistrato durante la conferenza stampa, “è morto per servire lo Stato e tutti gli italiani”, e che quindi, purtroppo, ha dato la sua vita anche per persone come la signora.

* Lia Staropoli – Consiglio Direttivo Nazionale Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti”
* Rosaria Altilia – Coordinamento “Ammazzateci Tutti” Catanzaro

 

Presentazione II edizione Premio “Antonino Scopelliti” magistrato ucciso dalla mafia nel’91

Posted in Crimini di mafia on agosto 8, 2010 by italiancrimes

Presentazione II edizione Premio in memoria del magistrato ucciso dalla mafia “Antonino Scopelliti”, quest’anno assegnato al Capo della Squadra Mobile di Reggio Calabria Renato Cortese.
Rosanna Scopelliti confida nella rilevanza mediatica nazionale degli eventi in memoria del padre affermando “Mio padre è morto servendo lo Stato e tutti gli Ialiani”

NDRANGHETA ... UN TUMORE DA ESTIRPARE!!!

Il 7 Agosto alle 10:30 a Palazzo San Giorgio, Sala dei Lampadari si è tenuta la presentazione della  II EDIZIONE PREMIO ANTONINO SCOPELLITI Per la Legalità, la Giustizia e l’Impegno civile, in occasione del XIX anniversario dall’uccisione del Giudice Antonino Scopelliti vittima della mafia e del dovere, organizzato dalla FONDAZIONE ANTONINO SCOPELLITI e dal – MOVIMENTO ANTIMAFIA AMMAZZATECI TUTTI.

L’incontro con i giornalisti inizia con i saluti di Livio Corica, Coordinatore del movimento antimafia “Ammazzateci Tutti” nella piana di Gioia Tauro. Interviene Lia Staropoli, componente del consiglio direttivo nazionale del movimento antimafia, che spiega come “Legalitalia” nel corso degli anni assume carattere nazionale e gli eventi si svolgono coinvolgendo studenti e istituzioni in tutte le regioni di Italia, e rende noto che durante questa edizione di Legalitalia d’estate, sarà RENATO CORTESE – Capo della Squadra Mobile di Reggio Calabria a Ricevere  il premio “Antonino Scopelliti”, continua spiegando che Cortese “di origini Calabresi, dal 2007, insieme ai suoi uomini arresta i principali boss della ‘ndrangheta tra cui  Giovanni Tegano,  Giuseppe De Stefano, Gioacchino Piromalli, Giovanni Strangio, Rocco Gallico e Achille Palmi, mentre nel 2006 in Sicilia, insieme ai suoi uomini dopo 8 anni di indagini, arresta il capo indiscusso di cosa nostra Bernardo Provenzano, e’ non è un caso la scelta di Renato Cortese che prima arresta Provenzano e poi i peggiori boss della ‘ndrangheta, in quanto noi sosteniamo la tesi che l’omicidio del Magistrato Antonino Scopelliti sia stato il prezzo da pagare a causa di un patto stabilito tra cosa nostra e ‘ndrangheta,  a questo proposito concludo comunicando, che in collaborazione con l’amministrazione comunale di Corleone  in provincia di Palermo stiamo programmando una serie di iniziative volte a mantenere vivo il ricordo del Giudice Antonino Scopelliti, Nel mese di Novembre inaugureremo una via intitolata alla memoria del magistrato nel Comune di Corleone ,  proprio dal luogo in cui sarebbe partito l’ordine di uccidere il Giudice Antonino Scopelliti”.  

Successivamente interviene Aldo Pecora Presidente del movimento antimafia “Ammazzateci tutti” che elenca gli appuntamenti previsti nel corso dell’evento “Con  l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio della: Regione Calabria, della Provincia di Reggio Calabria – Assessorato alla Legalità e della Città di Reggio Calabria. Nel primo appuntamento, previsto L’ 8 AGOSTO IN PIAZZA DUOMO ALLE ORE 21:00 “SCONFIGGERE LA ‘NDRANGHETA UNA RIVOLUZIONE CULTURALE”, MICHELE CUCUZZA – Giornalista e conduttore televisivo intervista ROSANNA SCOPELLITI – Presidente della fondazione “Antonino Scopelliti” e figlia del magistrato e NICOLA GRATTERI – Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria. Impegnato in prima linea contro la ‘Ndrangheta e vive sotto scorta dall’aprile del 1989. Mentre IL 9 Agosto alle 19:00 al Duomo DON CIOTTI celebra LA SANTA MESSA IN MEMORIA DI ANTONINO SCOPELLITI. Alle 20:30 In Piazza Duomo è prevista LA CONSEGNA DEL PREMIO “ANTONINO SCOPELLITI” A RENATO CORTESE –CAPO  DELLA SQUADRA MOBILE DI REGGIO CALABRIA, segue il Talk show:‘ndrangheta 2.0 dall’omicidio Scopelliti alla “Lombardia”. Nel corso del quale sono previsti I SALUTI di ALDO PECORA – Presidente e fondatore del movimento antimafia AMMAZZATECI TUTTI e di GIUSEPPE SCOPELLITI  – Presidente della Giunta Regionale della Calabria. Il dibattito sarà coordinato da CARMINE FOTIA – Vice direttore del t g LA 7 e INTERVERRANNO inoltre SALVATORE BOEMI – Commissario Stazione Unica Appaltante della Regione Calabria, RENATO CORTESE – Capo della squadra mobile di Reggio Calabria, FABIO GRANATA – Vice presidente della commissione parlamentare antimafia. ROSANNA SCOPELLITI – Presidente della Fondazione “Antonino Scopelliti”, OTTAVIO SFERLAZZA – Procuratore Aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria e MARINA VALENZISE – Giornalista de “IL FOGLIO”, saggista e scrittrice”.

Dopo Aldo Pecora, nel corso della conferenza stampa, prende la parola Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato ucciso il 9 Agosto del 1991, e Presidente della Fondazione “Antonino Scopelliti” , che ringrazia i giornalisti presenti e li esorta a dare maggiore rilevanza ad una Calabria che si rende protagonista di cambiamenti positivi, confidando nella partecipazione anche della stampa nazionale “perché mio padre è morto perché serviva lo Stato e tutti gli Italiani” conclude Rosanna Scopelliti.

La presentazione termina con la testimonianza di Ciccio Blaganò, Coordinatore del movimento antimafia “Ammazzateci tutti” a Lamezia Terme che motiva la tua scelta di aderire al movimento antimafia affermando che “ chi nasce in Calabria non può arrivare a sessanta anni rimproverandosi di non aver fatto nulla per questa nostra terra”.

Lia Staropoli – Consiglio Direttivo Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti”-